Quali fattori influiscono maggiormente sulla carie dentale?
Gennaio 14, 2018
La nostra alimentazione, oggi, è molta ricca di zuccheri che vengono aggiunti dai produttori negli alimenti che mangiamo.
La carie dentale, considerata la prima malattia non trasmissibile al mondo per incidenza, è da attribuire quasi esclusivamente agli zuccheri aggiunti. Ridurre l’assunzione di questi zuccheri ovviamente ridurrà l’incidenza delle carie, ma anche delle patologie del parodonto.
Alcuni alimenti di natura acida, come i succhi di frutta, alcune bevande gassate, una volta ingeriti abbassano il pH del cavo orale, determinando una maggior porosità della superficie dello smalto. Lavare i denti in questo momento è controproducente perché lo smalto è indebolito dal punto di vista chimico, e si possono creare delle micro lesioni sulla superficie dello smalto. L’ideale sarebbe bere un bicchiere d’acqua per riportare il pH a valore ottimale e lavare i denti dopo qualche tempo, sfruttando il naturale potere tampone della saliva.
In presenza di reflusso gastroesofageo vi è rigurgito di acidi dallo stomaco fino alla bocca. Questo produce una demineralizzazione marcata dello smalto dei denti del paziente (erosione dentale), che deve essere assolutamente bloccata agendo, sia sul reflusso che sulla superficie dentale. In questi casi consiglio dentifrici specifici che possono migliorare la situazione del paziente durante l’igiene quotidiana.
Se ci troviamo di fronte a danni evidenti sullo smalto, si interviene restaurando il dente con compositi dentali che lo proteggeranno e ridurranno il rischio di ulteriori danni. La presenza di alcune situazioni come le macchie biancastre sulla superficie del dente – white spots, rappresentano delle zone di ipomineralizzazione dello smalto che vanno trattate dal dentista per evitare che degenerino in carie.
Nei piccoli pazienti possiamo trovare delle macchie sulla superficie degli incisivi e dei primi molari che vanno dal bianco al giallo-bruno; potremmo trovarci di fronte ad una sindrome chiamata MIH – Molar Incisor Hypoplasia. Colpisce giovani pazienti tra i 6 e i 7 anni, ed è caratterizzata dal fatto che lo smalto presenta una bassa concentrazione di calcio e fosfato, con eccessiva quantità di proteine presenti nella formazione dello smalto (amelogenine). L’MIH è una forma di ipocalcificazione che va subito trattata per evitare la perdita dei denti. L’utilizzo di mousse a base di caseina-calcio fosfato (ACP –CPP) può ridurre significativamente la concentrazione di amelogenine, e incrementare i livelli di calcio e fosfato a valori quasi normali. Questo permette di avere una superficie dello smalto molto più resistente all’aggressioni esterne.