Devitalizzazione del dente, cosa significa?
Maggio 13, 2018
Con il termine devitalizzazione del dente si intende il trattamento endodontico del dente che si rende necessario quando una carie, un’infiammazione o un trauma minano l’integrità della polpa dentaria. Trattare endodonticamente il dente, ossia devitalizzarlo, permette di salvare il dente e i tessuti di sostegno che lo circondano (osso e legamento parodontale).
La polpa dentaria è contenuta all’interno del dente. È un tessuto altamente specializzato costituito da minuscole arterie, vene, terminazioni nervose e cellule specializzate: gli odontoblasti. La contaminazione di questo tessuto porta inevitabilmente alla formazione di granulomi apicali. La devitalizzazione, si effettua in anestesia locale ed è indolore. Consiste nell’eliminazione del tessuto contaminato con strumenti manuali e meccanici, nella disinfezione dei canali dentali e nella loro sigillatura completa con materiali biocompatibili.
Grazie agli apparecchi elettronici di misurazione d’apice, possiamo stabilire esattamente la lunghezza dei canali da trattare e ridurre enormemente il numero di radiografie intra-operatorie. In ogni caso il nostro studio è dotato di radiologia digitale, che permette di ottenere diagnosi precise e immediate.
L’eliminazione completa del tessuto pulpare e una scrupolosa disinfezione di tutti i canali del dente evita di trasformarlo in un serbatoio batterico.
La percentuale di successo della terapia endodontica è altissima. Il dente trattato, opportunamente restaurato, continua a svolgere le stesse funzioni di un dente integro.
Ritrattamento endodontico
Quando la pulizia dei canali endodontici è incompleta, o all’interno di questi sono ancora presenti batteri e residui pulpari, e/o non c’è una corretta sigillatura del canale, è possibile ripetere nuovamente la terapia endodontica. In questi casi si possono formare granulomi nel tessuto osseo che circonda il dente. È quindi fondamentale ritrattare tempestivamente gli elementi dentali con queste caratteristiche.
Durante il ritrattamento endodontico il dente viene riaperto, si eliminano eventuali perni monconi, si detergono nuovamente i canali endodontici – disinfettati con soluzioni irriganti – per poi sigillarli su tutta la lunghezza. Spesso il ritrattamento è l’unica alternativa all’estrazione del dente.
Apicectomia
Talvolta, quando la terapia endodontica non è in grado di guarire il dente (per scomparsa di un granuloma e/o lesioni della mucosa, come fistole) si può ricorrere all’apicectomia, una tecnica di microchirurgia odontoiatrica. Grazie all’anestesia locale, questo intervento è indolore. La durata varia a seconda della complessità del caso.
L’intervento consiste nell’eliminazione chirurgica dell’apice del dente infetto e nella sigillatura del canale endodontico.
Che cos’è un granuloma
Quando una carie raggiunge la polpa dentaria l’organismo risponde, per difesa, formando un granuloma apicale; lo stesso avviene quando la pulizia dei canali endodontici è incompleta, o all’interno di questi sono ancora presenti batteri e residui pulpari, o non c’è una corretta sigillatura del canale.
Il granuloma non è un tumore, ma è una reazione infiammatoria benefica, che impedisce a germi e tossine di diffondersi nell’organismo. Radiologicamente il granuloma appare come un’area scura visibile intorno all’apice di una o più radici.