Devitalizzazione del dente, cosa significa?

Devitalizzazione del dente, cosa significa?

By florinda

Con il termine devitalizzazione del dente si intende il trattamento endodontico del dente che si rende necessario quando una carie, un’infiammazione o un trauma minano l’integrità della polpa dentaria. Trattare endodonticamente il dente, ossia devitalizzarlo, permette di salvare il dente e i tessuti di sostegno che lo circondano (osso e legamento parodontale).

La polpa dentaria è contenuta all’interno del dente. È un tessuto altamente specializzato costituito da minuscole arterie, vene, terminazioni nervose e cellule specializzate: gli odontoblasti. La contaminazione di questo tessuto porta inevitabilmente alla formazione di granulomi apicali. La devitalizzazione, si effettua in anestesia locale ed è indolore. Consiste nell’eliminazione del tessuto contaminato con strumenti manuali e meccanici, nella disinfezione dei canali dentali e nella loro sigillatura completa con materiali biocompatibili.
Grazie agli apparecchi elettronici di misurazione d’apice, possiamo stabilire esattamente la lunghezza dei canali da trattare e ridurre enormemente il numero di radiografie intra-operatorie. In ogni caso il nostro studio è dotato di radiologia digitale, che permette di ottenere diagnosi precise e immediate.
L’eliminazione completa del tessuto pulpare e una scrupolosa disinfezione di tutti i canali del dente evita di trasformarlo in un serbatoio batterico.
La percentuale di successo della terapia endodontica è altissima. Il dente trattato, opportunamente restaurato, continua a svolgere le stesse funzioni di un dente integro.

Ritrattamento endodontico

Quando la pulizia dei canali endodontici è incompleta, o all’interno di questi sono ancora presenti batteri e residui pulpari, e/o non c’è una corretta sigillatura del canale, è possibile ripetere nuovamente la terapia endodontica. In questi casi si possono formare granulomi nel tessuto osseo che circonda il dente. È quindi fondamentale ritrattare tempestivamente gli elementi dentali con queste caratteristiche.
Durante il ritrattamento endodontico il dente viene riaperto, si eliminano eventuali perni monconi, si detergono nuovamente i canali endodontici – disinfettati con soluzioni irriganti – per poi sigillarli su tutta la lunghezza. Spesso il ritrattamento è l’unica alternativa all’estrazione del dente.

Apicectomia

Talvolta, quando la terapia endodontica non è in grado di guarire il dente (per scomparsa di un granuloma e/o lesioni della mucosa, come fistole) si può ricorrere all’apicectomia, una tecnica di microchirurgia odontoiatrica. Grazie all’anestesia locale, questo intervento è indolore. La durata varia a seconda della complessità del caso.
L’intervento consiste nell’eliminazione chirurgica dell’apice del dente infetto e nella sigillatura del canale endodontico.

Che cos’è un granuloma

Quando una carie raggiunge la polpa dentaria l’organismo risponde, per difesa, formando  un granuloma apicale; lo stesso avviene quando la pulizia dei canali endodontici è incompleta, o all’interno di questi sono ancora presenti batteri e residui pulpari, o non c’è una corretta sigillatura del canale.
Il granuloma non è un tumore, ma è una reazione infiammatoria benefica, che impedisce a germi e tossine di diffondersi nell’organismo. Radiologicamente il granuloma appare come un’area scura visibile intorno all’apice di una o più radici.